Servizi

Marketing & pubblicità

Area marketing

  • Marketing
    • Ricerche di mercato per la valorizzazione del territorio;
    • Programmi di Comunicazione e promozione aziendale;
    • Valorizzazione dei prodotti agrolimentari;
  • Internazionalizzazione
    • Analisi dei Mercati;
    • Ricerca Partner;
    • Promozione Aziendale;
    • Assistenza Operativa;
    • Assistenza per la partecipazione a fiere nazionali ed internazionali;
    • Assistenza agli investimenti;
    • Assistenza al Mercato on line;
    • Assistenza alla realizzazione di schede prodotto.

Area pubblicità

  • Fotografia industriale;
  • Still life;
  • Architetture;
  • Cataloghi da dati aziendali;
  • Brochure;
  • Progettazione Loghi Aziendali;
  • Progettazione Marchi Aziendali;
  • Grafica web;
  • Web Publishing;
  • Marketing dell'immagine;
  • Corsi formazione.

Documenti allegati

Il marketing è una disciplina "relativamente" nuova, che ha iniziato ad assumere importanza fondamentale verso la fine degli anni '60, con il declinare dei sistemi tradizionali di monitoraggio propri dei fenomeni evolutivi intrinseci ai sistemi socio-economici vigenti.

Il modello DU PONT, che per il primo ventennio successivo al secondo conflitto mondiale aveva guidato generazioni di manager verso un'analisi statica della performance in ambienti economico- sociali relativamente stabili ed in continua crescita, mostrava i suoi limiti man mano che i mercati iniziavano a saturarsi e le prospettive di crescita contenersi, parallelamente alla differenziazione dei bisogni espressi dagli utenti/consumatori e degli stili di vita delle distinte classi sociali di appartenenza.

Verso la fine degli anni '70 i mercati iniziarono ad evidenziare una tendenza alla riconfigurazione dal lato dei produttori, con contestuale nascita di forme organizzative complesse e dei distretti industriali ed alla repentina metamorfosi e riperimetrazione delle identità e "cluster" di collocamento sul fronte dei consumatori, che iniziarono a mostrarsi più sensibili alle modificazioni delle proprie "abitudini di consumo" in relazione alla proliferazione delle tempeste pubblicitarie loro proposte dai "mass media".

La natura del cambiamento non era più individuata in momenti incrementali, ma sempre più frequentemente in congiunture economiche a "corrente alternata", nelle quali a periodi di crisi - leggasi riduzione e frammentazione dei consumi e/o incrementi dei prezzi delle materie prime e dell'energia - si alternavano momenti di ripresa, accompagnati da soluzioni tecnologiche e da innovazioni di processo e/o prodotto che il più delle volte lasciavano letteralmente "a terra" i vecchi produttori, per premiare e sostenere i "main contractors" più aggressivi e maggiormente votati ad affrontare il rischio"specifico del progetto" economico in corso di realizzazione.

Diventava allora paradigma imperativo la capacità di "pianificare" il cambiamento, utilizzando strumenti di gestione e controllo in grado di "anticipare", con probabilità quantomeno "attendibile", le metamorfosi dei mercati, dei prodotti, dei concorrenti, della tecnologia e dei sistemi distributivi, e conseguentemente adottare soluzioni organizzative flessibili, quanto più possibile orientate al "valore" dell'offerta nell'ottica del potenziale cliente "target" e dei suoi bisogni espressi e latenti.

Il "marketing" è nato e si è sviluppato fino ai giorni nostri come una scienza deputata e fornire informazioni su tutto quanto innanzi delineato, estraendo dagli oggetti di osservazione dati quantitativi e numerici con l'ausilio di strumenti contabili, matematici, statistici e sociologici destinati a comporre un "protocollo" complessivo di idee sulla pianificazione e sulle strategie degli interventi da approntare nelle aree interne ed esterne all'impresa, proiettati verso la identificazione di arricchite, rinnovate e/o modificate offerte da confezionare per i diversificati mercati di sbocco in attualità, sorprendentemente convulsiva, di globalizzazione ed internazionalizzazione.

Tra quelli elencati, il ventaglio degli strumenti statistici rappresenta il "pentagramma" più interessante dei modelli quantitativi di analisi offerti all'economista aziendale.

La loro funzione primaria è quella di raccogliere, codificare, classificare, analizzare ed infine sintetizzare ciò che si va apprendendo, al fine di assegnare un significato a dati e fatti per/sui quali si stanno effettuando sondaggi e/o ricerche specifiche.

Applicata al settore delle attività produttive di beni e servizi rappresenta lo strumento che dà la misura, espressa nei valori massimi possibili, alle variabili che orientano l'azione economica a cui il frutto dell'attività produttiva stessa è destinato.

La ricerca statistica, quindi, intesa come un insieme di strumenti, metodi e procedure per il rilevamento e trattamento di dati, è d'inopinabile utilità per la conoscenza delle tematiche critiche che uno studio su un prodotto o servizio, posizionato in un mercato di riferimento, potrebbe far scaturire.

Infatti, le problematiche e le alternative alle quali una qualsiasi dirigenza aziendale si trova a far fronte, come la complessità dell'ambiente esterno (istituzioni, economie, mercati di riferimento, ecc.), impongono una soluzione ai problemi saldamente ancorata alla razionalità del dato di fatto evinto dall'analisi dello studio effettuato su un bene o servizio, alla quantificazione e valutazione delle realtà interne ed esterne all'azienda stessa, alla misurazione oggettiva dei diversi elementi che concorrono a creare delle situazioni di vantaggio o svantaggio competitivo.

Un approccio statistico all'esame delle informazioni raccolte consente di inquadrare l'analisi dei dati in un contesto nel quale emergono più facilmente i rapporti causa-effetto, le componenti latenti che influenzano talune variabili aziendali, i punti di forza o di debolezza del sistema produttivo, delle strategie, delle diverse parti dell'azienda medesima.

Tutte le funzioni aziendali possono avvalersi delle metodologie statistiche: dalla produzione ed approvvigionamento, alla logistica, alla gestione del personale, all'amministrazione, alla finanza ed ovviamente alla gestione commerciale ed al marketing.

Comunicazione aziendale

La "comunicazione" è un processo complesso ed iterativo, in qualsiasi forma e a qualsiasi livello si compia. Affinchè  possa risultare  efficace appare necessario, innanzitutto, comprendere la genesi dei fattori che ne governano il divenire.

L'evoluzione della parola, che deriva dal latino "communis", ha acquisito nel tempo un significato sempre più  peculiare, in quanto associata alla componente relazionale degli assetti organizzativi tipici dei sistemi socio economici di stampo sia privatistico che pubblicistico.

è una metodologia di scambio/condivisione di idee e pensieri che ha raggiunto la dignità di una vera e propria scienza, di fatto praticata in tutte le aziende, nonostante molto spesso si snodi all'interno delle organizzazioni e lungo i sistemi di confine senza un adeguato disegno architettonico ed interattivo.

Modelli di comunicazioni formali ed informali convivono nelle organizzazioni orientate all'apprendimento sia individuale che collettivo, e laddove riescano a capitalizzarsi in routine organizzative difficili da decodificare agli occhi della concorrenza, finiscono per rappresentare un potente vettore di vantaggio competitivo per le imprese che hanno saputo così brillantemente e sapientemente edificarli.

Comunicare significa partecipare ad un sistema di relazioni, attraverso contenuti emozionali. La cura dell'immagine aziendale assume un'importanza sempre più rilevante e quando un'impresa decide di primeggiare tra i concorrenti deve introdurre all'interno delle sue sinapsi neuronali le strategie comunicative più adeguate per ritagliarsi una leadership sul mercato che sia consona al suo brand, anche qualora intenda differenziandosi in una sua nicchia o segmento, per partecipare più efficacemente le proprie idee e la propria etica, dando valore al proprio prodotto e/o pacchetto di servizi, diffondere la propria ascesi mondana nell'ambiente di riferimento, ed infine conquistare/fidelizzare un numero sempre maggiore di utenti, espandendo presso di essi le proprie risorse fiduciarie e consolidandone successivamente le abitudini di consumo.

In un'epoca in cui la conoscenza è sostanzialmente basata su continui ed aggiornati flussi informativi, approntare sistemi comunicativi adeguati ai propri modelli competitivi significa vantare nel proprio DNA una cultura specifica, sia per interfacciarsi in modo efficace e sinergico con il mondo commerciale (relazioni con gli utenti finali), che per ordire il decalogo della propria comunicazione istituzionale, riguardante l'impresa nella sua totalità.

La parola chiave è: INNOVARE !

L'innovazione è un sentiero di ricerca incessante, focalizzato in ogni ambito della catena del valore del/dei business che fanno capo all'impresa, con lo lo scopo di elaborare e attuare programmi di investimento e/o riposizionamento strategico in grado di sfuggire alla concorrenza (l'essenza della strategia sta nella capacità' di creare modelli di business capaci di generare un vantaggio competitivo sostenibile).

Il punto di partenza dell'innovazione è la CREATIVITA', che non riguarda solo prodotti e servizi. Può essere interna all'azienda e prendere la forma di nuovi processi o strutture organizzative.

Siamo nell'era della velocità. Stare fermi significa andare indietro e/o consentire che i concorrenti erodano i vantaggi competitivi con fatica conquistati in un passato ove le strategie erano più spontanee e meno pianificate/monitorate.

GLOBALTEAM, è anche "comunicazione". Grazie a consolidate partnership con esperti, estende le sue attività di assistenza alle imprese dall'advertising alla consulenza di immagine, dalla progettazione all'allestimento di eventi dai forti contenuti emozionali e motivazionali.

GLOBALTEAM ha scelto la "comunicazione" come veicolo di trasmissione di idee vincenti, coniugando le variegate fonti di creatività in avvincenti passioni e trasformando le novelle opportunità in risultati tangibili e fruibili.